Precisiamo, Suor Maria Teresa De Vincenti non era una intellettuale e neppure una professoressa, non possedeva la vasta cultura dell’altro fondatore della famiglia delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori, il Beato Francesco Maria Greco. E allora perché dedicarle una istituzione educativa come l’omonimo liceo rendese? In altri termini che ci azzecca un’umile e incolta religiosa con un luogo preposto alla formazione? Per me che da oltre trent’anni ho a che fare con questa comunità scolastica, prima come insegnante e poi come amico, la risposta è chiara e cristallina: ci azzecca eccome! Innanzitutto per tre caratteristiche che il “De Vincenti” ha ereditato per osmosi da questa suora acrese, vissuta tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del XX secolo:
- La tenacia nel lavoro: nelle sue “Memorie” del 1922, racconta Monsignor Francesco Maria Greco come la giovane Raffaela si fosse impegnata duramente nella Scuola Catechistica «fino a bruciarsi i capelli col lume a causa dello studio per essere sorpresa dal sonno di notte» e come un tale sforzo le avesse permesso di ottenere «il primo premio». Tanti anni dopo, diventata Madre Generale, amava ripetere: «Voglio trascorrere la mia vita con l’aiuto dei Sacri Cuori, sempre operando, voglio morire con il lavoro alle mani».
- Desiderare in GRANDE: in una lettera datata 29 gennaio 1935, scrive la Madre De Vincenti: «Procuriamo di diventare presto sante, grandi sante, perché la mediocrità è rigettata da Dio». Oggi come ieri, i ragazzi hanno bisogno di adulti che li accompagnino a desiderare l’Oceano e non una rassicurante vasca da bagno. Non bisogna temere le grandi domande, anzi l’educatore per primo deve farsi muovere da esse per essere credibile.
- Siamo fatti per la bellezza: Suor Maria Teresa testimoniava una attenzione particolare per il lato estetico della vita. Racconta suor Benedetta Madeo che un semplice fiore era per la Serva di Dio una immagine anticipatoria della bellezza del Paradiso e per questo «quando si trovava in giardino in mezzo ai fiori, quanta consolazione provava! Quanta meditazione faceva!»
Impegno appassionato, desiderio grande di compimento, amore per il bello, sono connotati che in questi anni ho sempre ritrovato nel Liceo “De Vincenti”, come un marchio di fabbrica rintracciabile negli insegnanti, laici e consacrati, negli alunni e nel personale tutto. Come una mamma premurosa, quella testarda ragazzina diventata Fondatrice di una famiglia religiosa sparsa per il mondo, continua a ispirare l’azione educativa di tutti coloro che continuano a guardare alla luminosità della sua vita.
prof. Leonardo Spataro
docente di Storia e Filosofia